I prezzi delle materie prime alle stelle così come dei sottoprodotti, spingono lo sviluppo del biogas e del biometano nella costante ricerca e ottimizzazione di soluzioni che consentano le piene produzioni contenendo i costi valutando differenti strategie e applicazioni. Quello che preoccupa maggiormente il nostro settore, è ormai chiaro essere l’aumento dei costi da sostenere per l’alimentazione degli impianti biogas e che questo sia diventato il fulcro per una redditizia gestione imprenditoriale. Fino ad una decina di anni fa, potevamo permetterci di sperimentare idee e prodotti innovativi talvolta con risultati non certi; errori in questo senso, oggi, sono l’ago della bilancia tra la redditività dell’impianto e la perdita economica che ne consegue.

Inizialmente con l’aumento dei costi per le produzioni agricole, l’interesse di tutti si era spostato verso l’acquisto di sottoprodotti economicamente vantaggiosi. Negli ultimi tempi però, abbiamo assistito ad un aumento dei costi d’ acquisto anche di questi prodotti che ad oggi hanno perso gran parte del loro interesse da un punto di vista economico. La domanda che più spesso ci viene rivolta è sempre la seguente: qual è la biomassa economicamente più vantaggiosa da utilizzare in impianto? La risposta è che non esiste una biomassa economicamente vantaggiosa uguale per ogni impianto; esiste la biomassa con il miglior rapporto qualità prezzo che sia sfruttabile in quell’impianto specifico.

Di seguito andremo a trattare diversi aspetti che hanno come scopo comune l’ottimizzazione economica della ricetta alimentata finalizzata al contenimento dei costi e allo sfruttamento a pieno delle caratteristiche qualitative dei prodotti:

  • Gestione delle biomasse;
  • Verifica analitica delle biomasse utilizzate;
  • Verifica del corretto sfruttamento della potenzialità delle biomasse;

 

Gestione delle biomasse

Con l’aumento dei costi, oggi come non mai, la gestione delle biomasse in termini di conservazione, stoccaggio e utilizzo è un aspetto fondamentale da non trascurare, e risulta essere una delle problematiche che maggiormente ci capita di incontrare. Non basta infatti seminare una buona cultivar, concimarla, irrigarla per considerare di aver portato a casa un buon prodotto; tutta la fase del cantiere di trinciatura, della conservazione e dell’utilizzo finale del prodotto fanno la differenza tra lo sfruttamento pieno dell’investimento economico o la perdita di potenziale perso durante le lavorazioni. Non parliamo poi solamente di biomasse autoprodotte, ma anche di biomasse e sottoprodotti acquistati e/o ritirati dall’esterno; lo stoccaggio, la conservazione e l’utilizzo di questi prodotti ne determinano il corretto sfruttamento in termini di energia prodotta. Pensiamo ad esempio alla differenza di resa in termini di biogas prodotto tra una pollina stoccata all’aria aperta e lo stesso prodotto compattato e protetto dagli agenti atmosferici. È qui dunque che deve concentrarsi il nostro lavoro e attenzione al fine di ridurre al minimo le perdite a fronte di un aumento dei costi di acquisto/produzione fuori controllo.

 

Verifica analitica delle biomasse

Ci sembra doveroso sottolineare come un controllo periodico, mirato e certificato dei prodotti utilizzati in ricetta, sia di fondamentale importanza al fine di essere sempre consapevoli delle potenzialità metanigene e della qualità delle biomasse utilizzate. Sulla base di ciò è possibile, infatti, effettuare considerazioni e conteggi economici sul vantaggio (€/kWh) o meno di acquistare un determinato prodotto rispetto ad un altro e il suo successivo inserimento in ricetta. Inoltre, sempre nell’ ottica di ottimizzazione dei costi, riusciamo a prevedere per tempo possibili problematiche biologiche monitorando la produzione di ogni singola biomassa e qualora si verificassero discostamenti significativi dalle nostre previsioni, potremo porci delle domande in modo preventivo anticipando il problema e non dovendolo risolvere a posteriori.

 

Verifica corretto sfruttamento delle potenzialità delle biomasse

Una volta verificati i potenziali di resa delle biomasse utilizzate in ricetta, se tali riscontri non sono presenti dobbiamo sempre interrogarci riguardo problematiche correlate come: corretto accoppiamento di differenti biomasse, corrette modalità di carico, corretta gestione dell’omogeneizzazione in vasca, carenze di macro e micro elementi, temperature d’ esercizio non ottimali etc., Come facile intuire da quanto pocanzi affermato, ci sono molteplici parametri da considerare per riuscire a sfruttare appieno le potenzialità delle nostre biomasse e non creare problemi produtivi.