Il Sole 24 Ore: “Materie prime: tempesta perfetta, ma i prezzi ai massimi non sono una bolla”.

 

Oggi vogliamo partire da questa affermazione, che sta preoccupando tutto il nostro settore, è ormai chiaro infatti come il costo da sostenere per alimentare i nostri impianti sia sempre di più il fulcro per una redditizia gestione imprenditoriale.
Fino a qualche anno fa, potevamo permetterci di sperimentare idee e prodotti innovativi talvolta con risultati non certi; errori in questo senso ad oggi sono l’ago della bilancia tra la redditività dell’impianto e la perdita economica che ne consegue.
Inizialmente con l’aumento dei costi per le produzioni agricole, l’interesse di tutti si era spostato verso l’acquisto di sottoprodotti economicamente vantaggiosi.
Negli ultimi tempi però, abbiamo assistito ad un aumento dei costi d’ acquisto anche di questi prodotti che ad oggi hanno perso gran parte del loro interesse da un punto di vista economico.
La domanda che più spesso ci viene rivolta è sempre la seguente: qual è la biomassa economicamente più vantaggiosa da utilizzare in impianto?
La risposta è che non esiste una biomassa economicamente vantaggiosa uguale per ogni impianto; esiste la biomassa con il miglior rapporto qualità prezzo che sia sfruttabile in quell’impianto specifico.
Cercheremo di dare alcuni spunti di riflessione in merito a questo tema.

SFRUTTAMENTO SOTTOPRODOTTI AZIENDALI ED EXTRA-AZIENDALI

Il sottoprodotto aziendale (di qualsiasi matrice esso sia) deve essere considerato al pari di una biomassa a cui abbiamo dedicato risorse economiche. Troppo spesso vediamo sottoprodotti che solo a causa del loro “costo zero” non impattante sul bilancio aziendale vengono movimentati, stoccati e caricati superficialmente andando a compromettere il loro potenziale metanigeno.
Si pensi ad esempio ai letami o alle polline stoccati in trincea senza essere coperti (lasciati quindi alla mercè delle intemperie) o compattati, con conseguenti perdite in termini di potenziale metanigeno a causa delle fermentazioni che avvengono in trincea.
Tali considerazioni molto spesso riguardano anche tipologie di prodotti quali sfarinati, sottoprodotti industriali etc., che molto spesso vengono stoccati non adeguatamente con conseguenti perdite delle loro caratteristiche e quindi del loro potenziale rendimento.

Detto ciò, risulta estremamente importante, investire del tempo e del denaro per migliorare le fasi di gestione, conservazione e stoccaggio dei sottoprodotti utilizzati nei nostri impianti aumentando di conseguenza la loro resa in termini di biogas prodotto. Il sottoprodotto, proprio perché prodotto a costo inferiore o nullo rispetto alle colture dedicate, deve poter esprimere al meglio il suo potenziale per consentirci di ridurre la spesa relativa al costo ricetta giornaliero dell’impianto.

TRINCIATO DI STOCCHI

In un’ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale in agricoltura, l’ottenimento di sottoprodotti dalle colture primarie è un tema strategico e ricco di opportunità per il futuro. I residui del mais, ad esempio, per produttività e qualità della biomassa, possono essere interessanti per la nostra filiera energetica.
Osservando il mercato e come si stanno muovendo i nostri clienti notiamo un sempre più crescente interesse in relazione a questa tipologia di prodotti. Sicuramente stiamo parlando di esperimenti con risultati non certi, ma le prospettive future sono ben chiare e per questo motivo siamo sempre favorevoli e aperti a discutere di nuove idee e progetti.

VERIFICA ANALITICA SOTTOPRODOTTI

Visto e considerato quanto detto fin qui, ci sembra doveroso sottolineare come un controllo periodico, mirato e certificato dei sottoprodotti utilizzati in ricetta sia di fondamentale importanza al fine di essere sempre consapevoli delle potenzialità metanigene.
Tramite un controllo analitico di questo tipo, riusciamo non solo ad effettuare dei conteggi economici precisi ma ci permette di prevedere per tempo possibili problematiche biologiche. Riuscendo infatti a monitorare nel tempo la produzione di ogni singola biomassa, qualora si verificassero discostamenti significativi dalle nostre previsioni, potremo porci delle domande in modo preventivo anticipando il problema e non dovendolo risolvere a posteriori.

VERIFICA CORRETTO SFRUTTAMENTO DELLE POTENZIALITA’ DELLE BIOMASSE

Una volta verificati i potenziali di resa delle biomasse utilizzate in ricetta, se tali riscontri non sono presenti dobbiamo interrogarci riguardo problematiche correlate come: corretto accoppiamento di differenti biomasse, corrette modalità di carico, corretta gestione dell’ omogeneizzazione in vasca, carenze di macro e micro elementi o problematiche di temperatura etc.
Come facile intuire da quanto pocanzi affermato, ci sono molteplici parametri da considerare per riuscire a sfruttare appieno le potenzialità delle nostre biomasse.

In conclusione, pur consapevoli dell’oggettivo aumento delle biomasse per alimentare gli impianti, siamo fermamente convinti che, una ricerca mirata e in linea con gli spunti fin qui elencati potrà portare ad un’ottimizzazione e una diminuzione dei costi del razionamento giornaliero degli impianti.