L’ utilizzo dei bioattivatori (attivatori biologici) si sta diffondendo sempre di più in diversi settori di applicazione che vanno dalla produzione di energie rinnovabili (metano e biometano), alla depurazione biologica delle acque reflue, settore zootecnico (benessere animale) ed infine il settore agricolo (pratiche agronomiche). Fanno parte diverse specie di microrganismi quali batteri, lieviti, attinomiceti, microalghe e microfunghi e sono costituiti principalmente da enzimi, nutrienti e fattori di crescita.

La loro attività principale è quella di ottimizzare l’attività dei microrganismi che entrano in gioco nei processi biologici ma anche di fungere da inoculi microbici ovvero fornire il corretto apporto di elementi nutritivi necessari ai fini dell’attività biologica stessa. I vantaggi d’ utilizzo indipendentemente dal campo di applicazione riguardano:

  • Ottimizzazione e stabilizzazione dei processi biologici;
  • Catalizzatori delle reazioni chimiche ad opera della flora microbica;
  • Biodegradazione delle sostanze inquinanti (trattamento delle acque reflue)
  • Riduzione delle emissioni maleodoranti;
  • Riduzione della proliferazione dei microrganismi patogeni aumentando la resistenza dei microrganismi utili;

In questo articolo andremo a suddividere due grossi settori di applicazione quali il settore ambientale/agricolo e il settore zootecnico dove l’utilizzo dei bioattivatori può portare diversi vantaggi sulla gestione e sull’ impatto ambientale.

 

SETTORE AMBIENTALE/AGRICOLO

L’ applicazione dei bioattivatori in ambito ambientale, comprende il loro utilizzo presso gli impianti di digestione anaerobica (agroindustriali e agro-zootecnici), e gli impianti di trattamento delle acque reflue.

 

SETTORE DELLE ENERGIE RINNOBABILI (BIOGAS)

Il processo di digestione anaerobica è un processo complesso dove entrano in gioco diversi fattori fondamentali ai fini dell’ottimizzazione produttiva degli impianti. Tra di essi ci sono sicuramenti i microrganismi anaerobici e le loro attività che permettono la degradazione della materia organica con la produzione finale di biogas. Per questo motivo, l’ottimizzazione di tali reazioni biologiche permette il raggiungimento di performance più elevate. L’ utilizzo dei bioattivatori influisce direttamente su tale aspetto con vantaggi di applicazione che riguardano:

  • Ottimizzazione della velocità del processo fermentativo fondamentale in impianti con tempi di ritenzione ridotti;
  • Ottimizzazione della degradazione del materiale organico fondamentale in impianti con ricette molto fibrose;
  • Ottimizzazione della miscelazione del materiale nelle vasche con riduzione di fenomeni di stratificazione e croste superficiali con conseguente riduzione dei costi gestionali dell’impianto (autoconsumi);
  • Incremento della resa del biogas in termini qualitativi e quantitativi;
  • Riduzione dei costi di alimentazione dell’impianto (razionamento giornaliero)

 

TRATTAMENTO E DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE

Nel campo del trattamento acque e della loro depurazione, l’utilizzo di bioattivatori permette di ottimizzare la biodegradazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque reflue fungendo da catalizzatori delle reazioni chimiche ad opera dei microrganismi.

 

SETTORE ZOOTECNICO

L’ utilizzo dei bioattivatori nel settore zootecnico si è diffuso molto negli ultimi anni con vantaggi sia per quanto riguarda l’impatto ambientale sia sul benessere animale. Per quanto riguarda quest’ ultimo tema il loro utilizzo può ridurre le emissioni di sostanze dannose nell’ aria derivanti soprattutto dalle deiezioni, portando ad una riduzione delle malattie all’ apparato respiratorio e a livello delle mucose con conseguente riduzione dei costi nella cura del bestiame. L’ abbattimento delle esalazioni maleodoranti in quanto gli attivatori biologici evitano la formazione di reazioni secondarie anomale per lo più putrefattive che portano alla formazione di gas a forte impatto olfattivo. Un altro aspetto importante riguarda il processo di stabilizzazione dei liquami dove l’obbiettivo principale risulta essere l’abbattimento della concentrazione di azoto all’ interno di essi. Ottimizzare le reazioni chimiche sia aerobiche che anaerobiche, permette di ottenere un prodotto finale con concentrazione azotata inferiore con vantaggi sulla gestione degli spandimenti nel rispetto delle zone vulnerabili in campo agronomico.

In conclusione, qualsiasi sia il campo di applicazione specifico in cui vengono utilizzati i bioattivatori, l’obbiettivo non è di sostituire le reazioni biologiche dei microrganismi che avvengono in natura ma quello di ottimizzare tali processi con vantaggi sia gestionali che economici, riducendo il più possibile l’impatto ambientale che essi generano.