Ad oggi molte aziende stanno valutando le possibili opportunità offerte dall’emanazione del Decreto Direttoriale n. 23 del 13 gennaio 2023 di approvazione delle Regole Applicative del Decreto Ministeriale n. 340 del 15 settembre 2022 recante le disposizioni per l’incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale da impianti di nuova costruzione o di conversione degli impianti biogas esistenti.

 

COME APPROCCIARE L’ARGOMENTO REVAMPING/NUOVO IMPIANTO BIOMETANO?

Al fine di valutare l’idoneità tecnico-amministrativa ed economico-finanziaria del progetto esaminato, nonché rilevare potenziali fattori critici e suggerire possibili soluzioni correttive o di mitigance, il progetto di realizzazione dell’impianto biometano è solitamente accompagnato dalla redazione di un report di Due Diligence effettuata da società competenti, denominate Technical Advisory.

 

COM’È STRUTTURATA UNA DUE DILIGENCE?

La Due Diligence è una relazione che raccoglie analisi accurate su molteplici sezioni tecniche multidisciplinari, rivolta principalmente a:

  • Investitori, fondi di investimento, Società agricole e Sviluppatori che cercano un partner affidabile e indipendente per la revisione e il controllo dei progetti;
  • Istituti di credito interessati a verificare garanzie di ritorno dell’investimento e quindi mitigare il rischio di insolvenza.

Nello specifico, l’Advisor compie le proprie verifiche affrontando le seguenti tematiche:

  • Revisione degli aspetti di natura autorizzativa, di ottenimento e mantenimento degli incentivi GSE, aspetti legati alla connessione alla rete elettrica/immissione metano, analisi di vincoli, etc.;
  • Verifica della congruità delle tecnologie impiegate e della capacità produttiva in biometano;
  • Valutazione delle potenzialità produttive delle ricette di alimentazione (stima della resa energetica attesa);
  • Analisi tecnico-economica (analisi delle assunzioni impiegate per lo sviluppo del piano economico-finanziario elaborato dal committente – CAPEX, OPEX, linea di ricavo)
  • Analisi PUA – Piano di Utilizzazione Agronomica del digestato prodotto;
  • Analisi dei contratti di progetto (approvvigionamento biomasse, contratti di fornitura, contratti O&M, etc.)

 

LA SEGNALAZIONE DEI RISCHI

Il report, oltre a contenere i paragrafi descrittivi delle varie sezioni analizzate, prevede lo svolgimento di una sintesi, o di una matrice dei rischi utile a riepilogare in modo puntuale tipologia rischio, descrizione del problema, potenziale rischio associato, nonché possibili soluzioni adottabili per smarcare o mitigare il rischio:

  • Rischio basso (o trascurabile): ad esempio “Non si riportano le modalità di esecuzione e i documenti che il fornitore dovrà elargire a seguito dell’attività di collaudo”. In tal caso basterà richiedere al fornitore le modalità di svolgimento e le operazioni svolte al fine di garantire il corretto funzionamento di tutte le sezioni impiantistiche;
  • Rischio medio (di media entità): ad esempio “gap energetico ricetta 25% a partire da carenza dei quantitativi di biomassa contrattualizzata”, in questo caso il Proponente dovrà prevedere la stipula di ulteriori contratti di fornitura biomasse al fine di colmare le lacune riscontrate ed evitare possibili riduzione delle performance energetiche e conseguente riduzione dei ricavi provenienti da tariffa;
  • Rischio alto (grave): ad esempio “impossibilità/difficoltà nel rispettare una determinata prescrizione autorizzativa”, pena la contestuale prosecuzione dell’iniziativa

 

PIANO DI ALIMENTAZIONE: punto cardine per la progettazione di un impianto biometano

E’ evidente quindi, anche dagli esempi sopra riportati, che uno dei punti cruciali della Due Diligence rimane la scelta del Piano di Alimentazione per la produzione di biometano avanzato: non solo dovrà soddisfare la piena capacità produttiva dell’impianto, ma dovrà anche essere economicamente vantaggiosa e rispecchiare le direttive di “sostenibilità” imposte dal Decreto Biometano.

Gli advisor tecnici che si occuperanno della valutazione delle ricette di alimentazione dal punto di vista “energetico”, dovranno quindi focalizzarsi sulla scelta di piani di alimentazione che:

  • Rispettino le direttive imposte dal decreto;
  • Siano adeguati alla tecnologia dell’impianto preesistente, di revamping o di nuova realizzazione;
  • Siano compatibili con le effettive disponibilità;
  • Siano economicamente sostenibili

In conclusione, visti gli ingenti investimenti che si dovranno attuare per la conversione di un impianto biogas esistente o di nuova costruzione in un impianto biometano, è sempre consigliabile affidarsi ad Advisor Tecnici competenti capaci di evidenziare in modo puntuale eventuali punti critici e suggerire potenziali soluzioni, evitando al contempo l’insorgenza di grosse problematiche future.