I prezzi delle materie prime ai massimi spingono lo sviluppo del biogas e del biometano nella costante ricerca e ottimizzazione di soluzioni che consentano le piene produzioni contenendo i costi.La produzione di biogas si avvale di tecnologie all’avanguardia ma riproduce un meccanismo che da sempre esiste in natura nei ruminanti: la digestione anaerobica.

Come in zootecnia si cercano soluzioni per far fronte agli aumenti dei costi di alimentazione così nel settore biogas l’attenzione posta alla riduzione degli extra costi dovuti a perdite collegate alle biomasse è sempre più al centro dell’attenzione.

Un altro problema emerso con la recente fiammata dei listini delle materie prime è poi il boom dei prezzi dei fertilizzanti tanto che alcune imprese estere produttrici hanno ridotto o sospeso la produzione.

Proprio in merito a questo tema risulta interessante l’affermazione: «E qui c’è l’altro importante valore aggiunto della produzione di biogas – aggiunge il presidente del Cib – ovvero la produzione di digestato, un efficace fertilizzante organico che consente di abbattere in agricoltura il ricorso a prodotti di sintesi».

In questo breve articolo vogliamo concentrarci nell’affrontare quelli che dal nostro punto di vista sono i punti chiave da attuare in questo preciso momento storico per ridurre al minimo gli extra costi e ottimizzare così i ricavi per fronteggiare gli aumenti dei costi citati pocanzi.

Gli spunti su cui, per esperienza diretta sul campo, poter lavorare e ridurre così i costi possono essere così riassunti:

  • Gestione delle biomasse;
  • Gestione degli autoconsumi;
  • Gestione del service;
  • Operatività nella conduzione;

 

Gestione biomasse

La gestione delle biomasse in termini di conservazione, stoccaggio e utilizzo è ancora una delle problematiche che maggiormente ci capita di incontrare. Non basta infatti seminare una buona cultivar, concimarla, irrigarla per considerare di aver portato a casa un buon prodotto; tutta la fase del cantiere di trinciatura, della conservazione e dell’utilizzo finale del prodotto fanno la differenza tra lo sfruttamento pieno dell’investimento economico o la perdita di potenziale perso durante le lavorazioni.

Non parliamo poi solamente di biomasse autoprodotte, ma anche di biomasse e sottoprodotti acquistati e/o ritirati dall’esterno; lo stoccaggio, la conservazione e l’utilizzo di questi prodotti ne determinano il corretto sfruttamento in termini di energia prodotta.

Pensiamo ad esempio alla differenza di resa in termini di biogas prodotto tra una pollina stoccata all’aria aperta e lo stesso prodotto compattato e protetto dagli agenti atmosferici.

È qui dunque che deve concentrarsi il nostro lavoro e attenzione, ridurre al minimo le perdite di potenziale accresce notevolmente i vostri guadagni.

 

Gestione degli autoconsumi

Il controllo, l’analisi e la riduzione degli autoconsumi sono un altro dei punti sui quali focalizzarsi per riuscire a incrementare i guadagni derivanti dall’impianto.

Spesso ci capita di imbatterci in situazione nelle quali tale valore non viene pienamente analizzato, capito e studiato; se pensiamo che ad esempio per un impianto da 999 kWh un solo punto % in un anno vale 25.000 € circa capiamo quanto sia fondamentale intervenire laddove sia possibile per ridurre tale valore.

La riduzione degli autoconsumi può avvenire tramite diversi accorgimenti come esempio:

  • Riduzione dei tempi e/o potenze di lavoro degli agitatori;
  • Riduzione e/o modifica dei tempi di lavoro delle pompe;
  • Riduzione e/o modifica delle tempistiche e/o modalità di carico;
  • Manutenzione, controllo ed efficientamento di tali organi di lavoro che se mal manutentati hanno tempi di lavoro aumentati con impatto economico superiore al necessario;

Spesso e volentieri il margine di miglioramento che ci capita di osservare è molto importante e con poche attenzioni il guadagno economico indiretto netto annuale risulta essere significativo.

 

Gestione del service

La scelta di affidarsi ad un service organizzato e tempestivo per quanto riguarda la gestione dei cogeneratori viene pressoché sempre presa da impianti di grossa taglia mentre, per quelli di taglia ridotta notiamo un comportamento restio nell’adottare tale scelta spinti sicuramente da una motivazione prettamente economica.

Da un certo punto di vista è certamente capibile dal momento che l’incidenza di un service meccanico di un cogeneratore ha un impatto diverso su impianti di grossa taglia rispetto a quelli di taglia inferiore.

Dall’altra parte però, troppo spesso ci capita di servire clienti senza un service organizzato che vanno incontro a perdite economiche molto ingenti in casi di rotture straordinarie.

Da qui nasce la convinzione di affidarsi a service meccanici per cogeneratori biogas dal momento che l’investimento più alto iniziale, ripaga un risparmio economico ingente in caso di rottura; si pensi infatti non solo alla perdita di Kw diretta ma alle conseguenze di un fermo motore prolungato:

  • problematiche di riduzione delle temperature (specie nel periodo invernale);
  • stravolgimento dell’attività biologica in vasca con successiva obbligata lenta ripresa;
  • perdita di Kw una volta ripartito il cogeneratore causata dalla ripresa lenta della biologia;

Non dimentichiamoci infine del service legato all’impianto, affidarsi a professionisti del settore ma soprattutto forniti di pezzi di ricambio disponibili può fare la differenza tra un fermo ridotto ed un fermo prolungato in termini di tempo dovuto alla mancanza di componentistica.

È poi buona prassi organizzare una sorta di magazzino interno all’impianto con la componentistica di più probabile usura per evitare di perdere tempo prezioso in attesa dei ricambi.

 

Operatività di conduzione

L’operatività in impianto intesa come capacità di individuare/prevenire possibili problematiche è sicuramente una dote da allenare per i gestori di impianti biogas, una formazione specifica è sempre consigliata. Proprio in virtù di questo nella nostra operatività ci impegnammo nel formare i gestori degli impianti che seguiamo in assistenza biologica affinché siano autonomi nell’individuare tempestivamente problematiche legate all’impianto (che siano esse dei tipi più svariati) per poi confrontarsi ed agire per tempo andando a ridurre il rischio di ripercussioni potenzialmente molto impattanti da un punto di vista economico.

In definitiva possiamo affermare di trovarci effettivamente in un periodo storico sfavorevole in termine di aumenti dei costi diretti per le aziende agricole, da nostra parte però dobbiamo essere sempre più attenti nell’andare a limare tutti gli extra costi (intensi come riduzioni delle perdite non sempre visibili) che fino ad oggi assorbivamo per tramutarli in aumento di guadagno per poter far fronte agli aumenti cui non possiamo sottrarci.